India
India
Il Subcontinente: basta già il nome a rendere l’idea della innumerevole serie di possibilità esperienziali che l’India può offrire.
Un’estensione territoriale che si dilata dalle vette più alte del pianeta a latitudini tropicali, garantendo a chi atterra nel paese la più ampia scelta di attività a cui dedicarsi.
È necessario disporre di molto tempo per poter apprezzare appieno tutto quello che il paese offre agli ospiti, però io ho allestito una serie di proposte (contattatemi per scoprirle) che mirano a coprire le aree geografiche del paese che non è proprio possibile tralasciare e che fanno al caso anche di chi dispone dei periodi di ferie canonici.
Il Subcontinente: basta già il nome a rendere l’idea della innumerevole serie di possibilità esperienziali che l’India può offrire.
Un’estensione territoriale che si dilata dalle vette più alte del pianeta a latitudini tropicali, garantendo a chi atterra nel paese la più ampia scelta di attività a cui dedicarsi.
È necessario disporre di molto tempo per poter apprezzare appieno tutto quello che il paese offre agli ospiti, però io ho allestito una serie di proposte (contattatemi per scoprirle) che mirano a coprire le aree geografiche del paese che non è proprio possibile tralasciare e che fanno al caso anche di chi dispone dei periodi di ferie canonici.
Diventa veramente difficile riassumere quel che mi hanno lasciato i miei viaggi in India: l’Unione Indiana-questa la denominazione ufficiale del paese che viene comunemente definito “Subcontinente”, un termine che da solo ricomprende spazi sconfinati, miriadi di dialetti ed etnie, una popolazione di oltre un miliardo di persone, una varietà incomparabile di contesti e di contraddizioni, una voglia di modernità straripante e un tradizionalismo radicato, infinite soluzioni gastronomiche e le montagne mozzafiato.
Diventa veramente difficile riassumere quel che mi hanno lasciato i miei viaggi in India: l’Unione Indiana, questa la denominazione ufficiale del paese che viene comunemente definito “Subcontinente”, un termine che da solo ricomprende spazi sconfinati, miriadi di dialetti ed etnie, una popolazione di oltre un miliardo di persone, una varietà incomparabile di contesti e di contraddizioni, una voglia di modernità straripante e un tradizionalismo radicato, infinite soluzioni gastronomiche e le montagne mozzafiato.
Io, dell’India, non mi stanco mai: di salire sui treni affollati in ritardo di ore, di condividere la mensa con chi ti invita in casa mentre sei in giro a fotografare, di rimanere imbottigliato nel traffico compresso con gli altri passeggeri di un tuk-tuk e di scoprire un intarsio sublime in un tempio; dell’urto violento della vita di strada e della magia di una fede profonda.
Della forza d’animo e dei sorrisi della gente.
Io, dell’India, non mi stanco mai: di salire sui treni affollati in ritardo di ore, di condividere la mensa con chi ti invita in casa mentre sei in giro a fotografare, di rimanere imbottigliato nel traffico compresso con gli altri passeggeri di un tuk-tuk e di scoprire un intarsio sublime in un tempio; dell’urto violento della vita di strada e della magia di una fede profonda.
Della forza d’animo e dei sorrisi della gente.
Sul Gange, a Varanasi, tra le viuzze strette del centro storico o sulle rive del fiume a condividere il fermento, mattutino e notturno, che anima perennemente quella che è probabilmente la città più amata dell’India- subito dopo aver visitato Delhi e Il Taj Mahal ad Agra.
I templi scabrosi (sublimi) di Khajuraho e le probabilità maggiori di tutto il paese per avvistare le tigri: la favolosa riserva di Bandhavgarh. Quindi il Rajastahn, Jaipur, Jodhpur e Jaisalmer, e la tappa a Shekhawati prima del rientro a Delhi.
Il Ladakh necessita di un itinerario apposito: Srinagar e Leh sono i centri principali ma, tra le innumerevoli località in cui ci recheremo vi sono Keylong, Phyang, Yapola, Lamayuku, Rumbak.
E quindi il sud: l’universo a sé stante di Mumbai e le spiagge di Goa, gli indescrivibili capolavori di Ajanta ed Ellora. Il Kerala e la navigazione lungo le “backwaters”.
…E vi porto anche alle Isole Andamane… sempre in territorio indiano, ma la sensazione è completamente differente: la quotidianità da queste parti è quella del Sud-est asiatico: spiagge sopraffine, immersioni mozzafiato.
Un vero peccato che delle 572 isole se ne possano visitare solo una dozzina. In ogni caso, un’altra esperienza memorabile.
E ora si parte…
Sul Gange, a Varanasi, tra le viuzze strette del centro storico o sulle rive del fiume a condividere il fermento, mattutino e notturno, che anima perennemente quella che è probabilmente la città più amata dell’India- subito dopo aver visitato Delhi e Il Taj Mahal ad Agra.
I templi scabrosi (sublimi) di Khajuraho e le probabilità maggiori di tutto il paese per avvistare le tigri: la favolosa riserva di Bandhavgarh. Quindi il Rajastahn, Jaipur, Jodhpur e Jaisalmer, e la tappa a Shekhawati prima del rientro a Delhi.
Il Ladakh necessita di un itinerario apposito: Srinagar e Leh sono i centri principali ma, tra le innumerevoli località in cui ci recheremo vi sono Keylong, Phyang, Yapola, Lamayuku, Rumbak.
E quindi il sud: l’universo a sé stante di Mumbai e le spiagge di Goa, gli indescrivibili capolavori di Ajanta ed Ellora. Il Kerala e la navigazione lungo le “backwaters”.
…E vi porto anche alle Isole Andamane… sempre in territorio indiano, ma la sensazione è completamente differente: la quotidianità da queste parti è quella del Sud-est asiatico: spiagge sopraffine, immersioni mozzafiato.
Un vero peccato che delle 572 isole se ne possano visitare solo una dozzina. In ogni caso, un’altra esperienza memorabile.
E ora si parte…
Diventa veramente difficile riassumere quel che mi hanno lasciato i miei viaggi in India: l’Unione Indiana-questa la denominazione ufficiale del paese che viene comunemente definito “Subcontinente”, un termine che da solo ricomprende spazi sconfinati, miriadi di dialetti ed etnie, una popolazione di oltre un miliardo di persone, una varietà incomparabile di contesti e di contraddizioni, una voglia di modernità straripante e un tradizionalismo radicato, infinite soluzioni gastronomiche e le montagne mozzafiato.
Io, dell’India, non mi stanco mai: di salire sui treni affollati in ritardo di ore, di condividere la mensa con chi ti invita in casa mentre sei in giro a fotografare, di rimanere imbottigliato nel traffico compresso con gli altri passeggeri di un tuk-tuk e di scoprire un intarsio sublime in un tempio; dell’urto violento della vita di strada e della magia di una fede profonda.
Della forza d’animo e dei sorrisi della gente.
Sul Gange, a Varanasi, tra le viuzze strette del centro storico o sulle rive del fiume a condividere il fermento, mattutino e notturno, che anima perennemente quella che è probabilmente la città più amata dell’India- subito dopo aver visitato Delhi e Il Taj Mahal ad Agra.
I templi scabrosi (sublimi) di Khajuraho e le probabilità maggiori di tutto il paese per avvistare le tigri: la favolosa riserva di Bandhavgarh. Quindi il Rajastahn, Jaipur, Jodhpur e Jaisalmer, e la tappa a Shekhawati prima del rientro a Delhi.
Il Ladakh necessita di un itinerario apposito: Srinagar e Leh sono i centri principali ma, tra le innumerevoli località in cui ci recheremo vi sono Keylong, Phyang, Yapola, Lamayuku, Rumbak.
E quindi il sud: l’universo a sé stante di Mumbai e le spiagge di Goa, gli indescrivibili capolavori di Ajanta ed Ellora. Il Kerala e la navigazione lungo le “backwaters”.
…E vi porto anche alle Isole Andamane… sempre in territorio indiano, ma la sensazione è completamente differente: la quotidianità da queste parti è quella del Sud-est asiatico: spiagge sopraffine, immersioni mozzafiato.
Un vero peccato che delle 572 isole se ne possano visitare solo una dozzina. In ogni caso, un’altra esperienza memorabile.
E ora si parte…
Itinerari di massima
L’India per esordienti:
Delhi, Agra (Taj Mahal e il forte di Agra) e Fatehpur Sikri. Quindi sulle rive del Gange a Varanasi e l’incanto Moghul di Lucknow. Khajurao e Bandhavgarh.
Il Rajastahn:
Jaipur, Jodhpur, Jaisalmer e Shekhawati, in aggiunta a Delhi e Agra.
In 4x4 lungo le strade sterrate del Ladakh:
villaggi, etnie e laghi d’alta quota- l’incanto di Srinagar.
L’atterraggio a Mumbay
le spiagge di Goa e la magnificenza di Ajanta ed Ellora. La navigazione nelle “backwaters” del Kerala.
Meta a sé stante oppure estensione degli itinerari precedenti, il paradiso tropicale delle Isole Andamane
L’India per esordienti:
Delhi, Agra (Taj Mahal e il forte di Agra) e Fatehpur Sikri. Quindi sulle rive del Gange a Varanasi e l’incanto Moghul di Lucknow. Khajurao e Bandhavgarh.
Il Rajastahn:
Jaipur, Jodhpur, Jaisalmer e Shekhawati, in aggiunta a Delhi e Agra.
In 4x4 lungo le strade sterrate del Ladakh:
villaggi, etnie e laghi d’alta quota- l’incanto di Srinagar.
L’atterraggio a Mumbay
le spiagge di Goa e la magnificenza di Ajanta ed Ellora. La navigazione nelle “backwaters” del Kerala.
Meta a sé stante oppure estensione degli itinerari precedenti, il paradiso tropicale delle Isole Andamane
Sono disponibili e personalizzabili ulteriori itinerari oltre a quelli proposti.
Periodo indicato
Da ottobre ad aprile per:
Delhi, Agra e il nord
Da novembre a marzo per:
Mumbay e il Kerala
Da dicembre a marzo per:
le Isole Andamane
Da aprile a giugno e luglio e agosto per:
il Ladakh
Visti e vaccinazioni
per quanto riguarda i requisiti di ingresso e ogni documentazione necessaria, si rimanda al sito del Ministero degli Affari Esteri
Da ottobre ad aprile per:
Delhi, Agra e il nord
Da novembre a marzo per:
Mumbay e il Kerala
Da dicembre a marzo per:
le Isole Andamane
Da aprile a giugno e luglio e agosto per:
il Ladakh
Visti e vaccinazioni
per quanto riguarda i requisiti di ingresso e ogni documentazione necessaria, si rimanda al sito del Ministero degli Affari Esteri
Visti e vaccinazioni
per quanto riguarda i requisiti di ingresso e ogni documentazione necessaria, si rimanda al sito del Ministero degli Affari Esteri