India
Il Subcontinente: basta già il nome a rendere l’idea della innumerevole serie di possibilità esperienziali che l’India può offrire.
Un’estensione territoriale che si dilata dalle vette più alte del pianeta a latitudini tropicali, garantendo a chi atterra nel paese la più ampia scelta di attività a cui dedicarsi.
È di fatto impossibile poter apprezzare appieno tutto quello che il paese sottopone agli ospiti, e dunque Experience Your Time ha allestito una serie di proposte che mirano a coprire buona parte del territorio indiano: le aree geografiche del paese che non è possibile tralasciare.
L’itinerario esperienziale per gli esordienti prevede l’atterraggio nella capitale e relativa visita.
Lasciato alle spalle il caos della capitale la prima tappa è Agra: il Taj Mahal è il mausoleo più noto al mondo e sarà la prima destinazione a cui dedicheremo il nostro prezioso tempo.
Anche il Forte di Agra merita attenzione ma la visita in zona si completa definitivamente a Fatehpur Sikri, la città antica fortificata che neanche noi ci stanchiamo mai di rivisitare.
Varanasi è la meta seguente, con un imperdibile sosta a Lucknow però, città capolavoro ricchissima di elementi architettonici in stile Moghul.
Sul Gange, a Varanasi, tra le viuzze strette del centro storico o sulle rive del fiume a condividere il fermento, mattutino e notturno, che anima perennemente quella che è probabilmente la città più amata dell’India.
I templi scabrosi (sublimi) di Khajuraho e le probabilità maggiori di tutto il paese per avvistare le tigri: la favolosa riserva di Bandhavgarh. Quindi il Rajastahn, Jaipur, Jodhpur e Jaisalmer, e la tappa a Shekhawati prima del rientro a Delhi.
Il Subcontinente: basta già il nome a rendere l’idea della innumerevole serie di possibilità esperienziali che l’India può offrire.
Un’estensione territoriale che si dilata dalle vette più alte del pianeta a latitudini tropicali, garantendo a chi atterra nel paese la più ampia scelta di attività a cui dedicarsi.
È di fatto impossibile poter apprezzare appieno tutto quello che il paese sottopone agli ospiti, e dunque Experience Your Time ha allestito una serie di proposte che mirano a coprire buona parte del territorio indiano: le aree geografiche del paese che non è possibile tralasciare.
L’itinerario esperienziale per gli esordienti prevede l’atterraggio nella capitale e relativa visita.
Lasciato alle spalle il caos della capitale la prima tappa è Agra: il Taj Mahal è il mausoleo più noto al mondo e sarà la prima destinazione a cui dedicheremo il nostro prezioso tempo.
Anche il Forte di Agra merita attenzione ma la visita in zona si completa definitivamente a Fatehpur Sikri, la città antica fortificata che neanche noi ci stanchiamo mai di rivisitare.
Varanasi è la meta seguente, con un imperdibile sosta a Lucknow però, città capolavoro ricchissima di elementi architettonici in stile Moghul.
Sul Gange, a Varanasi, tra le viuzze strette del centro storico o sulle rive del fiume a condividere il fermento, mattutino e notturno, che anima perennemente quella che è probabilmente la città più amata dell’India.
I templi scabrosi (sublimi) di Khajuraho e le probabilità maggiori di tutto il paese per avvistare le tigri: la favolosa riserva di Bandhavgarh. Quindi il Rajastahn, Jaipur, Jodhpur e Jaisalmer, e la tappa a Shekhawati prima del rientro a Delhi.
Il Subcontinente: basta già il nome a rendere l’idea della innumerevole serie di possibilità esperienziali che l’India può offrire.
Un’estensione territoriale che si dilata dalle vette più alte del pianeta a latitudini tropicali, garantendo a chi atterra nel paese la più ampia scelta di attività a cui dedicarsi.
È di fatto impossibile poter apprezzare appieno tutto quello che il paese sottopone agli ospiti, e dunque Experience Your Time ha allestito una serie di proposte che mirano a coprire buona parte del territorio indiano: le aree geografiche del paese che non è possibile tralasciare.
L’itinerario esperienziale per gli esordienti prevede l’atterraggio nella capitale e relativa visita.
Lasciato alle spalle il caos della capitale la prima tappa è Agra: il Taj Mahal è il mausoleo più noto al mondo e sarà la prima destinazione a cui dedicheremo il nostro prezioso tempo.
Anche il Forte di Agra merita attenzione ma la visita in zona si completa definitivamente a Fatehpur Sikri, la città antica fortificata che neanche noi ci stanchiamo mai di rivisitare.
Varanasi è la meta seguente, con un imperdibile sosta a Lucknow però, città capolavoro ricchissima di elementi architettonici in stile Moghul.
Sul Gange, a Varanasi, tra le viuzze strette del centro storico o sulle rive del fiume a condividere il fermento, mattutino e notturno, che anima perennemente quella che è probabilmente la città più amata dell’India.
I templi scabrosi (sublimi) di Khajuraho e le probabilità maggiori di tutto il paese per avvistare le tigri: la favolosa riserva di Bandhavgarh. Quindi il Rajastahn, Jaipur, Jodhpur e Jaisalmer, e la tappa a Shekhawati prima del rientro a Delhi.
Con più giorni a disposizione è possibile dedicarsi alla parte settentrionale del paese: noi adoriamo la squisita ospitalità del Punjab: saremo per l’appunto ospiti della mensa del Golden Temple di Amritsar e non ci perderemo la cerimonia di chiusura del confine a ridosso della frontiera pakistana.
Il Ladakh necessita di un itinerario apposito: Srinagar e Leh sono i centri principali ma, tra le innumerevoli località in cui ci recheremo vi sono Keylong, Phyang, Yapola, Lamayuku, Rumbak.
Per gli appassionati di trekking l’esperienza li trasporterà attraverso le vallate e i villaggi solcate dal fiume Zanskar.
E quindi il sud: l’universo a sé stante di Mumbai e le spiagge di Goa, gli indescrivibili capolavori di Ajanta ed Ellora. Il Kerala e la navigazione lungo le “backwaters”.
…E vi portiamo anche alle Isole Andamane… sempre in territorio indiano, ma la sensazione è completamente differente: la quotidianità da queste parti è quella del Sud-est asiatico: spiagge sopraffine, immersioni mozzafiato.
Un peccato che delle 572 isole se ne possano visitare solo una dozzina. In ogni caso, un’altra esperienza memorabile.
Con più giorni a disposizione è possibile dedicarsi alla parte settentrionale del paese: noi adoriamo la squisita ospitalità del Punjab: saremo per l’appunto ospiti della mensa del Golden Temple di Amritsar e non ci perderemo la cerimonia di chiusura del confine a ridosso della frontiera pakistana.
Il Ladakh necessita di un itinerario apposito: Srinagar e Leh sono i centri principali ma, tra le innumerevoli località in cui ci recheremo vi sono Keylong, Phyang, Yapola, Lamayuku, Rumbak.
Per gli appassionati di trekking l’esperienza li trasporterà attraverso le vallate e i villaggi solcate dal fiume Zanskar.
E quindi il sud: l’universo a sé stante di Mumbai e le spiagge di Goa, gli indescrivibili capolavori di Ajanta ed Ellora. Il Kerala e la navigazione lungo le “backwaters”.
…E vi portiamo anche alle Isole Andamane… sempre in territorio indiano, ma la sensazione è completamente differente: la quotidianità da queste parti è quella del Sud-est asiatico: spiagge sopraffine, immersioni mozzafiato.
Un peccato che delle 572 isole se ne possano visitare solo una dozzina. In ogni caso, un’altra esperienza memorabile.
Con più giorni a disposizione è possibile dedicarsi alla parte settentrionale del paese: noi adoriamo la squisita ospitalità del Punjab: saremo per l’appunto ospiti della mensa del Golden Temple di Amritsar e non ci perderemo la cerimonia di chiusura del confine a ridosso della frontiera pakistana.
Il Ladakh necessita di un itinerario apposito: Srinagar e Leh sono i centri principali ma, tra le innumerevoli località in cui ci recheremo vi sono Keylong, Phyang, Yapola, Lamayuku, Rumbak.
Per gli appassionati di trekking l’esperienza li trasporterà attraverso le vallate e i villaggi solcate dal fiume Zanskar.
E quindi il sud: l’universo a sé stante di Mumbai e le spiagge di Goa, gli indescrivibili capolavori di Ajanta ed Ellora. Il Kerala e la navigazione lungo le “backwaters”.
…E vi portiamo anche alle Isole Andamane… sempre in territorio indiano, ma la sensazione è completamente differente: la quotidianità da queste parti è quella del Sud-est asiatico: spiagge sopraffine, immersioni mozzafiato.
Un peccato che delle 572 isole se ne possano visitare solo una dozzina. In ogni caso, un’altra esperienza memorabile.
Diventa veramente difficile riassumere quel che mi hanno lasciato i miei viaggi in India: l’Unione Indiana-questa la denominazione ufficiale del paese viene comunemente definita “Subcontinente”, un termine che da solo ricomprende spazi sconfinati, miriadi di dialetti ed etnie, una popolazione di oltre un miliardo di persone, una varietà incomparabile di contesti e di contraddizioni.
Io, dell’India, non mi stanco mai: di salire sui treni affollati in ritardo di ore, di condividere la mensa con chi ti invita in casa mentre sei in giro a fotografare, di rimanere imbottigliato nel traffico compresso con gli altri passeggeri di un tuk-tuk e di scoprire un intarsio sublime in un tempio; dell’urto violento della vita di strada e della magia di una fede profonda.
Di una voglia di modernità straripante e di un tradizionalismo radicato, del cibo speziato, delle montagne mozzafiato.
Della forza d’animo e dei sorrisi della gente.
E ora si parte…
Diventa veramente difficile riassumere quel che mi hanno lasciato i miei viaggi in India: l’Unione Indiana-questa la denominazione ufficiale del paese viene comunemente definita “Subcontinente”, un termine che da solo ricomprende spazi sconfinati, miriadi di dialetti ed etnie, una popolazione di oltre un miliardo di persone, una varietà incomparabile di contesti e di contraddizioni.
Io, dell’India, non mi stanco mai: di salire sui treni affollati in ritardo di ore, di condividere la mensa con chi ti invita in casa mentre sei in giro a fotografare, di rimanere imbottigliato nel traffico compresso con gli altri passeggeri di un tuk-tuk e di scoprire un intarsio sublime in un tempio; dell’urto violento della vita di strada e della magia di una fede profonda.
Di una voglia di modernità straripante e di un tradizionalismo radicato, del cibo speziato, delle montagne mozzafiato.
Della forza d’animo e dei sorrisi della gente.
E ora si parte…