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Kenya

Karen Blixen, il Masai Mara, il Monte Kenya; le tradizioni Swahili e le incantevoli spiagge dell’Oceano Indiano.
La magia della savana e raggiungere l’altro emisfero attraversando l’Equatore.

Si potrebbe indugiare a lungo sulla miriade di fattori che incidono nell’immaginario collettivo quando si discorre del Kenya, ma noi di Experience Your Time preferiamo portarvi direttamente laggiù, per essere testimoni in prima persona di cosa significhi davvero fare esperienza di un paese che, pur tra mille contraddizioni, continua a riservare ai viaggiatori incontri e memorie destinate a non sbiadire nel tempo.

In Kenya ci si reca soprattutto per ammirare la fauna selvatica.
Non c’è bisogno di descrivere ulteriormente delle riserve naturalistiche che, istituite con visionario spirito pionieristico, sono oggi modelli di tutela del patrimonio faunistico all’avanguardia in tutto il pianeta.

Ci vorrebbero mesi e mesi per godere di tutte le realtà che propongono esperienze variegate, fruizioni differenziate e contesti del tutto indipendenti tra loro. Nel valutare dunque gli elementi fondamentali, noi di Experience Your Time abbiamo elaborato l’offerta più onnicomprensiva in un itinerario di due settimane che assicura l’offerta più ampia sul mercato: una proposta unica e strepitosa.

ey travel kenya 1

Karen Blixen, il Masai Mara, il Monte Kenya; le tradizioni Swahili e le incantevoli spiagge dell’Oceano Indiano.
La magia della savana e raggiungere l’altro emisfero attraversando l’Equatore.

Si potrebbe indugiare a lungo sulla miriade di fattori che incidono nell’immaginario collettivo quando si discorre del Kenya, ma noi di Experience Your Time preferiamo portarvi direttamente laggiù, per essere testimoni in prima persona di cosa significhi davvero fare esperienza di un paese che, pur tra mille contraddizioni, continua a riservare ai viaggiatori incontri e memorie destinate a non sbiadire nel tempo.

In Kenya ci si reca soprattutto per ammirare la fauna selvatica.

ey travel kenya 1

Non c’è bisogno di descrivere ulteriormente delle riserve naturalistiche che, istituite con visionario spirito pionieristico, sono oggi modelli di tutela del patrimonio faunistico all’avanguardia in tutto il pianeta.

Ci vorrebbero mesi e mesi per godere di tutte le realtà che propongono esperienze variegate, fruizioni differenziate e contesti del tutto indipendenti tra loro. Nel valutare dunque gli elementi fondamentali, noi di Experience Your Time abbiamo elaborato l’offerta più onnicomprensiva in un itinerario di due settimane che assicura l’offerta più ampia sul mercato: una proposta unica e strepitosa.

Karen Blixen, il Masai Mara, il Monte Kenya; le tradizioni Swahili e le incantevoli spiagge dell’Oceano Indiano.
La magia della savana e raggiungere l’altro emisfero attraversando l’Equatore.

Si potrebbe indugiare a lungo sulla miriade di fattori che incidono nell’immaginario collettivo quando si discorre del Kenya, ma noi di Experience Your Time preferiamo portarvi direttamente laggiù, per essere testimoni in prima persona di cosa significhi davvero fare esperienza di un paese che, pur tra mille contraddizioni, continua a riservare ai viaggiatori incontri e memorie destinate a non sbiadire nel tempo.

In Kenya ci si reca soprattutto per ammirare la fauna selvatica.
Non c’è bisogno di descrivere ulteriormente delle riserve naturalistiche che, istituite con visionario spirito pionieristico, sono oggi modelli di tutela del patrimonio faunistico all’avanguardia in tutto il pianeta.

Ci vorrebbero mesi e mesi per godere di tutte le realtà che propongono esperienze variegate, fruizioni differenziate e contesti del tutto indipendenti tra loro. Nel valutare dunque gli elementi fondamentali, noi di Experience Your Time abbiamo elaborato l’offerta più onnicomprensiva in un itinerario di due settimane che assicura l’offerta più ampia sul mercato: una proposta unica e strepitosa.

ey travel kenya 1
ey travel kenya 2

Innanzitutto, un ampio numero di giorni da dedicare al parco per antonomasia, il Masai Mara.
La nostra personale esperienza racconta che sono necessari almeno cinque giorni per apprezzare al meglio la sconfinata estensione del Mara.
Non solo per accrescere la possibilità degli avvistamenti, ma soprattutto per immergersi nella cultura Masai, per assaporare più profondamente il silenzio della savana; per dedicarsi a quelle aree del parco meno visitate dai turisti ma che abbondano di vita e dove la primordiale bellezza dell’Africa si sprigiona più prorompente.

Il Lake Nakuru è uno dei luoghi più favorevoli per avvistare i rinoceronti, il bracconaggio nel Masai Mara ha causato la quasi estinzione della popolazione locale- ma è soprattutto il paesaggio lacustre e l’avifauna a rendere questo luogo una meta imperdibile del nostro itinerario.

Procedendo verso nord visiteremo gli specchi d’acqua dei laghi Baringo e Bogoria e ci concederemo una sosta al Hell’s Gate National Park.

Prima di rientrare a Nairobi termineremo il nostro safari sulle rive del fiume Engwaso: il Samburu National Park è davvero poco visitato, dunque le sue bellezze saranno (quasi) interamente tutte per noi.
Una combinazione mozzafiato, fate scorta di batterie per gli apparati foto e video!

ey travel kenya 2

Innanzitutto, un ampio numero di giorni da dedicare al parco per antonomasia, il Masai Mara.
La nostra personale esperienza racconta che sono necessari almeno cinque giorni per apprezzare al meglio la sconfinata estensione del Mara.
Non solo per accrescere la possibilità degli avvistamenti, ma soprattutto per immergersi nella cultura Masai, per assaporare più profondamente il silenzio della savana; per dedicarsi a quelle aree del parco meno visitate dai turisti ma che abbondano di vita e dove la primordiale bellezza dell’Africa si sprigiona più prorompente.

Il Lake Nakuru è uno dei luoghi più favorevoli per avvistare i rinoceronti, il bracconaggio nel Masai Mara ha causato la quasi estinzione della popolazione locale- ma è soprattutto il paesaggio lacustre e l’avifauna a rendere questo luogo una meta imperdibile del nostro itinerario.

Procedendo verso nord visiteremo gli specchi d’acqua dei laghi Baringo e Bogoria e ci concederemo una sosta al Hell’s Gate National Park.

Prima di rientrare a Nairobi termineremo il nostro safari sulle rive del fiume Engwaso: il Samburu National Park è davvero poco visitato, dunque le sue bellezze saranno (quasi) interamente tutte per noi.
Una combinazione mozzafiato, fate scorta di batterie per gli apparati foto e video!

Innanzitutto, un ampio numero di giorni da dedicare al parco per antonomasia, il Masai Mara.
La nostra personale esperienza racconta che sono necessari almeno cinque giorni per apprezzare al meglio la sconfinata estensione del Mara.
Non solo per accrescere la possibilità degli avvistamenti, ma soprattutto per immergersi nella cultura Masai, per assaporare più profondamente il silenzio della savana; per dedicarsi a quelle aree del parco meno visitate dai turisti ma che abbondano di vita e dove la primordiale bellezza dell’Africa si sprigiona più prorompente.

Il Lake Nakuru è uno dei luoghi più favorevoli per avvistare i rinoceronti, il bracconaggio nel Masai Mara ha causato la quasi estinzione della popolazione locale- ma è soprattutto il paesaggio lacustre e l’avifauna a rendere questo luogo una meta imperdibile del nostro itinerario.

Procedendo verso nord visiteremo gli specchi d’acqua dei laghi Baringo e Bogoria e ci concederemo una sosta al Hell’s Gate National Park.

Prima di rientrare a Nairobi termineremo il nostro safari sulle rive del fiume Engwaso: il Samburu National Park è davvero poco visitato, dunque le sue bellezze saranno (quasi) interamente tutte per noi.
Una combinazione mozzafiato, fate scorta di batterie per gli apparati foto e video!

ey travel kenya 2

Fu strano, e mi piace sempre rammentarlo: il mio primo Natale non trascorso in famiglia.
Atterrato a Nairobi mentre a casa ci si accingeva a celebrare la Festa per antonomasia, mi ritrovo qualche ora dopo attorniato, invece che da innumerevoli portate, da rinoceronti e giraffe, pure i felini non mancarono, ma io ho una predilezione innata per quei mastodonti color grigio che sempre più necessitano di protezione dai bracconieri.
Mi sembrava quasi di mancare di rispetto alla guida, che, poveretto, aveva gli occhi praticamente incastrati nei binocoli per scovarmi facoceri, iene, impala, gazzelle.

Vero che in Africa un europeo non accusa mai problemi di fuso orario ma insomma non ho accusato per niente il lungo volo dall’inverno di casa sin giù all’Equatore.

Il ricordo che ho è quello di aver usufruito di un biglietto in prima fila per la Creazione: mi è parso di esser testimone di un “Fiat” biblico ad avvistare una tale profusione di specie animali, un incanto corroborato dalla singolare comproprietà fluviale di ippopotami e coccodrilli, dagli avvistamenti ornitologici e dall’immancabile pranzo ristoratore all’ombra di un’acacia, una presenza salvifica su quegli altopiani assolati e brulicanti di vita.  

ey travel kenya 3

Fu strano, e mi piace sempre rammentarlo: il mio primo Natale non trascorso in famiglia.
Atterrato a Nairobi mentre a casa ci si accingeva a celebrare la Festa per antonomasia, mi ritrovo qualche ora dopo attorniato, invece che da innumerevoli portate, da rinoceronti e giraffe, pure i felini non mancarono, ma io ho una predilezione innata per quei mastodonti color grigio che sempre più necessitano di protezione dai bracconieri.
Mi sembrava quasi di mancare di rispetto alla guida, che, poveretto, aveva gli occhi praticamente incastrati nei binocoli per scovarmi facoceri, iene, impala, gazzelle.

Vero che in Africa un europeo non accusa mai problemi di fuso orario ma insomma non ho accusato per niente il lungo volo dall’inverno di casa sin giù all’Equatore.

 

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Il ricordo che ho è quello di aver usufruito di un biglietto in prima fila per la Creazione: mi è parso di esser testimone di un “Fiat” biblico ad avvistare una tale profusione di specie animali, un incanto corroborato dalla singolare comproprietà fluviale di ippopotami e coccodrilli, dagli avvistamenti ornitologici e dall’immancabile pranzo ristoratore all’ombra di un’acacia, una presenza salvifica su quegli altopiani assolati e brulicanti di vita.  

Fu strano, e mi piace sempre rammentarlo: il mio primo Natale non trascorso in famiglia.
Atterrato a Nairobi mentre a casa ci si accingeva a celebrare la Festa per antonomasia, mi ritrovo qualche ora dopo attorniato, invece che da innumerevoli portate, da rinoceronti e giraffe, pure i felini non mancarono, ma io ho una predilezione innata per quei mastodonti color grigio che sempre più necessitano di protezione dai bracconieri.
Mi sembrava quasi di mancare di rispetto alla guida, che, poveretto, aveva gli occhi praticamente incastrati nei binocoli per scovarmi facoceri, iene, impala, gazzelle.

Vero che in Africa un europeo non accusa mai problemi di fuso orario ma insomma non ho accusato per niente il lungo volo dall’inverno di casa sin giù all’Equatore.

Il ricordo che ho è quello di aver usufruito di un biglietto in prima fila per la Creazione: mi è parso di esser testimone di un “Fiat” biblico ad avvistare una tale profusione di specie animali, un incanto corroborato dalla singolare comproprietà fluviale di ippopotami e coccodrilli, dagli avvistamenti ornitologici e dall’immancabile pranzo ristoratore all’ombra di un’acacia, una presenza salvifica su quegli altopiani assolati e brulicanti di vita.  

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