Mauritania
Attualmente la Mauritania è l’unico paese a garantire una visita sicura nel deserto più esteso del mondo, il Sahara.
Questo non vuol dire che si tratta di una destinazione di ripiego, tutt’altro.
La capitale Nouakchott, come molte metropoli africane è caotico e di interesse turistico limitato, anche se una mattinata nei pressi del Porte de Peche (il mercato marittimo) vale tutto il tempo speso a scattare fotografie tra imbarcazioni e residenti locali.
Ma è altrove che vale la pena dirigersi per apprezzare al massimo quel che il paese ha da offrire.
Terra perennemente sospesa tra le suggestioni dell’Africa nera e la forte connotazione islamica delle popolazioni di origine berbera, consente di inoltrarsi nel cuore del deserto senza dover affrontare lunghe ed estenuanti spedizioni come invece avviene in altre aree della regione.
Se amate le alte dune, le oasi ricoperte di palme, gli incontri inaspettati con le popolazioni nomadi locali e scoprire i misteri di antiche civiltà allora siete nel posto giusto.
Attualmente la Mauritania è l’unico paese a garantire una visita sicura nel deserto più esteso del mondo, il Sahara.
Questo non vuol dire che si tratta di una destinazione di ripiego, tutt’altro.
La capitale Nouakchott, come molte metropoli africane è caotico e di interesse turistico limitato, anche se una mattinata nei pressi del Porte de Peche (il mercato marittimo) vale tutto il tempo speso a scattare fotografie tra imbarcazioni e residenti locali.
Ma è altrove che vale la pena dirigersi per apprezzare al massimo quel che il paese ha da offrire.
Terra perennemente sospesa tra le suggestioni dell’Africa nera e la forte connotazione islamica delle popolazioni di origine berbera, consente di inoltrarsi nel cuore del deserto senza dover affrontare lunghe ed estenuanti spedizioni come invece avviene in altre aree della regione.
Se amate le alte dune, le oasi ricoperte di palme, gli incontri inaspettati con le popolazioni nomadi locali e scoprire i misteri di antiche civiltà allora siete nel posto giusto.
Attualmente la Mauritania è l’unico paese a garantire una visita sicura nel deserto più esteso del mondo, il Sahara.
Questo non vuol dire che si tratta di una destinazione di ripiego, tutt’altro.
La capitale Nouakchott, come molte metropoli africane è caotico e di interesse turistico limitato, anche se una mattinata nei pressi del Porte de Peche (il mercato marittimo) vale tutto il tempo speso a scattare fotografie tra imbarcazioni e residenti locali.
Ma è altrove che vale la pena dirigersi per apprezzare al massimo quel che il paese ha da offrire.
Terra perennemente sospesa tra le suggestioni dell’Africa nera e la forte connotazione islamica delle popolazioni di origine berbera, consente di inoltrarsi nel cuore del deserto senza dover affrontare lunghe ed estenuanti spedizioni come invece avviene in altre aree della regione.
Se amate le alte dune, le oasi ricoperte di palme, gli incontri inaspettati con le popolazioni nomadi locali e scoprire i misteri di antiche civiltà allora siete nel posto giusto.
È un’esperienza immersiva quella che vi offriamo in Mauritania, perché dopo aver viaggiato parallelamente alla ferrovia percorsa dal treno più lungo del mondo, lo incroceremo lungo il tragitto, non preoccupatevi ci inoltreremo nel deserto attraversando inizialmente avamposti da scenario post apocalittico: ex stazioni di rifornimento di cui rimangono solo sinistre rovine che però appaiono soggetti perfetti per i fotografi.
Campeggeremo a ridosso delle dune che più ci sembreranno invitanti, e dopo una cena illuminata dal fuoco da campo ciascuno sceglierà se addormentarsi in tenda oppure all’aperto sotto le stelle.
Ouadane e Chinguetti rappresentano il vero stimolo a inoltrarsi nel deserto: si materializzano come per incanto intersecando piste millenarie, testimoni di vite, racconti e commerci sin dai tempi antichi.
In entrambe ci perderemo tra vicoli labirintici, spiazzi sabbiosi, abitazioni locali e con discrezione visiteremo le moschee dove i riti religiosi appaiono cristallizzati da tempo immemore.
Ouadane in particolare riserva una visita che da sola vale il viaggio in Mauritania.
Le biblioteche private conservano numerosissimi antichi manoscritti, che i custodi locali ci permetteranno di osservare da vicino e le cui incredibili storie conosceremo dai racconti di chi questi tesori li custodisce e protegge gelosamente.
È un’esperienza immersiva quella che vi offriamo in Mauritania, perché dopo aver viaggiato parallelamente alla ferrovia percorsa dal treno più lungo del mondo, lo incroceremo lungo il tragitto, non preoccupatevi ci inoltreremo nel deserto attraversando inizialmente avamposti da scenario post apocalittico: ex stazioni di rifornimento di cui rimangono solo sinistre rovine che però appaiono soggetti perfetti per i fotografi.
Campeggeremo a ridosso delle dune che più ci sembreranno invitanti, e dopo una cena illuminata dal fuoco da campo ciascuno sceglierà se addormentarsi in tenda oppure all’aperto sotto le stelle.
Ouadane e Chinguetti rappresentano il vero stimolo a inoltrarsi nel deserto: si materializzano come per incanto intersecando piste millenarie, testimoni di vite, racconti e commerci sin dai tempi antichi.
In entrambe ci perderemo tra vicoli labirintici, spiazzi sabbiosi, abitazioni locali e con discrezione visiteremo le moschee dove i riti religiosi appaiono cristallizzati da tempo immemore.
Ouadane in particolare riserva una visita che da sola vale il viaggio in Mauritania.
Le biblioteche private conservano numerosissimi antichi manoscritti, che i custodi locali ci permetteranno di osservare da vicino e le cui incredibili storie conosceremo dai racconti di chi questi tesori li custodisce e protegge gelosamente.
È un’esperienza immersiva quella che vi offriamo in Mauritania, perché dopo aver viaggiato parallelamente alla ferrovia percorsa dal treno più lungo del mondo, lo incroceremo lungo il tragitto, non preoccupatevi ci inoltreremo nel deserto attraversando inizialmente avamposti da scenario post apocalittico: ex stazioni di rifornimento di cui rimangono solo sinistre rovine che però appaiono soggetti perfetti per i fotografi.
Campeggeremo a ridosso delle dune che più ci sembreranno invitanti, e dopo una cena illuminata dal fuoco da campo ciascuno sceglierà se addormentarsi in tenda oppure all’aperto sotto le stelle.
Ouadane e Chinguetti rappresentano il vero stimolo a inoltrarsi nel deserto: si materializzano come per incanto intersecando piste millenarie, testimoni di vite, racconti e commerci sin dai tempi antichi.
In entrambe ci perderemo tra vicoli labirintici, spiazzi sabbiosi, abitazioni locali e con discrezione visiteremo le moschee dove i riti religiosi appaiono cristallizzati da tempo immemore.
Ouadane in particolare riserva una visita che da sola vale il viaggio in Mauritania.
Le biblioteche private conservano numerosissimi antichi manoscritti, che i custodi locali ci permetteranno di osservare da vicino e le cui incredibili storie conosceremo dai racconti di chi questi tesori li custodisce e protegge gelosamente.
Le oasi di Terjit e Tanouchert figurano ovviamente nel nostro itinerario: non solo ombra e datteri, ma anche sorprendenti formazioni rocciose rosso fuoco solcate da sorgenti d’acqua che invitano a una sgambata alla quale sarà impossibile sottrarsi.
Se le condizioni di sicurezza lo consentiranno ci spingeremo fino a Oualata, a ridosso del confine maliano.
Le decorazioni delle case in questa città sono semplicemente sublimi, squisite opere d’arte che chiunque vorrebbe riprendere con i propri obiettivi.
Il deserto incontra l’Oceano nei pressi del Banc d’Arguin: un’escursione in piroga per osservare innumerevoli specie di uccelli che qui sostano nel percorso migratorio tra Europa ed Africa.
Le oasi di Terjit e Tanouchert figurano ovviamente nel nostro itinerario: non solo ombra e datteri, ma anche sorprendenti formazioni rocciose rosso fuoco solcate da sorgenti d’acqua che invitano a una sgambata alla quale sarà impossibile sottrarsi.
Se le condizioni di sicurezza lo consentiranno ci spingeremo fino a Oualata, a ridosso del confine maliano.
Le decorazioni delle case in questa città sono semplicemente sublimi, squisite opere d’arte che chiunque vorrebbe riprendere con i propri obiettivi.
Il deserto incontra l’Oceano nei pressi del Banc d’Arguin: un’escursione in piroga per osservare innumerevoli specie di uccelli che qui sostano nel percorso migratorio tra Europa ed Africa.
“Ici le desert est vivant” mi disse il mio amico Idoumou prima di addentrarci nel Sahara.
Che il deserto pulsi di vita è chiaro sin da subito a chi lo visita: roditori, rettili, ungulati, volatili.
Gli scorpioni (occhio alle scarpe dopo averle tolte).
I cammelli, i dromedari e i loro proprietari…
Ma la vita in questione era principalmente un’altra: Chinguetti e Ouadane sono due città che oscurano le usuali caratteristiche di un viaggio nel deserto.
La luna e le stelle sono fantastiche se osservate attorno al fuoco di un accampamento, ma scrutate nel buio e nel silenzio dei vicoli di Ouadane assumono un fascino del tutto unico.
I muri a secco raccontano di secoli di carovane, commerci, celando segreti e rivelando tesori architettonici a chi non si stanca di girovagare tra questi vicoli polverosi che tutto a un tratto sbucano in periferia, e cioè in pieno deserto, dune a perdita d’occhio.
La vita a Chinguetti invece mi venne incontro tra le righe squisitamente decorate dei manoscritti custoditi nelle biblioteche locali: non scorderò mai la deferenza con cui il custode sfogliava le pagine per consentirmi di apprezzare quelle indescrivibili calligrafie, secolari testimoni di eventi e di, appunto, vite.
È nel deserto dei Mauri che ho dormito per la prima volta nel deserto fuori dalla tenda. E da allora non ho smesso più!
“Ici le desert est vivant” mi disse il mio amico Idoumou prima di addentrarci nel Sahara.
Che il deserto pulsi di vita è chiaro sin da subito a chi lo visita: roditori, rettili, ungulati, volatili.
Gli scorpioni (occhio alle scarpe dopo averle tolte).
I cammelli, i dromedari e i loro proprietari…
Ma la vita in questione era principalmente un’altra: Chinguetti e Ouadane sono due città che oscurano le usuali caratteristiche di un viaggio nel deserto.
La luna e le stelle sono fantastiche se osservate attorno al fuoco di un accampamento, ma scrutate nel buio e nel silenzio dei vicoli di Ouadane assumono un fascino del tutto unico.
I muri a secco raccontano di secoli di carovane, commerci, celando segreti e rivelando tesori architettonici a chi non si stanca di girovagare tra questi vicoli polverosi che tutto a un tratto sbucano in periferia, e cioè in pieno deserto, dune a perdita d’occhio.
La vita a Chinguetti invece mi venne incontro tra le righe squisitamente decorate dei manoscritti custoditi nelle biblioteche locali: non scorderò mai la deferenza con cui il custode sfogliava le pagine per consentirmi di apprezzare quelle indescrivibili calligrafie, secolari testimoni di eventi e di, appunto, vite.
È nel deserto dei Mauri che ho dormito per la prima volta nel deserto fuori dalla tenda. E da allora non ho smesso più!
“Ici le desert est vivant” mi disse il mio amico Idoumou prima di addentrarci nel Sahara.
Che il deserto pulsi di vita è chiaro sin da subito a chi lo visita: roditori, rettili, ungulati, volatili.
Gli scorpioni (occhio alle scarpe dopo averle tolte).
I cammelli, i dromedari e i loro proprietari…
Ma la vita in questione era principalmente un’altra: Chinguetti e Ouadane sono due città che oscurano le usuali caratteristiche di un viaggio nel deserto.
La luna e le stelle sono fantastiche se osservate attorno al fuoco di un accampamento, ma scrutate nel buio e nel silenzio dei vicoli di Ouadane assumono un fascino del tutto unico.
I muri a secco raccontano di secoli di carovane, commerci, celando segreti e rivelando tesori architettonici a chi non si stanca di girovagare tra questi vicoli polverosi che tutto a un tratto sbucano in periferia, e cioè in pieno deserto, dune a perdita d’occhio.
La vita a Chinguetti invece mi venne incontro tra le righe squisitamente decorate dei manoscritti custoditi nelle biblioteche locali: non scorderò mai la deferenza con cui il custode sfogliava le pagine per consentirmi di apprezzare quelle indescrivibili calligrafie, secolari testimoni di eventi e di, appunto, vite.
È nel deserto dei Mauri che ho dormito per la prima volta nel deserto fuori dalla tenda. E da allora non ho smesso più!