Le riprese del kolossal diretto da Steven Spielberg, “Jurassic Park”, mostrano un’isola interamente ricoperta di foreste e ammantata da nubi, in cui numerosi dinosauri sono stati riportati in vita da un eccentrico miliardario. Nella realtà Isla Nublar è Isla del Coco (o Coco Island come è anche nota tra la comunità dei subacquei), un puntino verde situato oltre 500 km al largo della Costa Rica sul versante dell’Oceano Pacifico. I dinosauri ovviamente non si aggirano tra le sue intricate foreste ma i numerosi sub che la visitano tutti gli anni hanno delle ottime ragioni per recarsi sin qui.
Le acque che circondano l’isola sono infatti popolate da una varietà di fauna marina che non teme confronti con nessun altro luogo al mondo. La temperatura dell’acqua può scendere fino a venti gradi nella stagione estiva, quella migliore per avvistare gli squali martello, e la visibilità non è certo quella sconfinata dei mari tropicali, ma Isla del Coco è uno dei pochi paradisi subacquei dove il fondamentale briefing che precede l’immersione è un elenco fedele di ciò che si sta per avvistare.
Le immersioni stesse tuttavia non sono adatte ai principianti: al di là delle basse temperature e del termoclino, già di per sé eventuali fattori di stress, sono le forti correnti il fattore che più di ogni altro costringe ad un’attenta pianificazione dei circa 60 minuti che si trascorrono sott’acqua.
Proprio per evitare spiacevoli eventualità ad ogni subacqueo è fornito un dispositivo GPS che gli consenta di farsi localizzare nel caso egli si ritrovi, una volta guadagnata la superficie, lontano dal tender che lo ha depositato in acqua poc’anzi.
Una volta raggiunto il fondale, da 25 a 35 metri di profondità, ogni subacqueo si sceglie una roccia su cui sistemarsi: nugoli di squali martello si aggirano nella cleaning station, massicci, pacifici, meravigliosi nella loro inconfondibile struttura anatomica: che ci si lasci prendere dalla frenesia di scattare fotografie o dedicarsi esclusivamente a contemplare le loro traiettorie poco cambia. Il subacqueo, a Isla del Coco, ha sin da subito la consapevolezza di poter assistere ad un evento unico; si sente un privilegiato, poiché la sua esperienza gli dice che difficilmente potrà rivivere un’esperienza del genere.
Ma probabilmente il vero punto di forza della settimana che si trascorre a Isla del Coco è la possibilità di avvistare le più svariate specie marine. Se “Alcyone” è il sito più gettonato per la nutrita presenza di branchi di squali martello, nelle altre immersioni è possibile avvistare squali Galapagos, tartarughe e murene, squali “White tip”, squali seta (che solitamente stazionano in superficie nel blu offrendo talvolta soste di sicurezza indimenticabili), e talvolta mante e squali balena.
A conferma dell’eccezionale biodiversità che caratterizza l’ambiente marino di Coco Island si avvistano anche variopinti crostacei e qualche frogfish.
Un’immersione unica nel suo genere è la notturna in cui a bassissima profondità, non più di 5 o 10 metri, si scrutano numerosissimi squali “White tip” in caccia.
Sulla via del ritorno c’è tutto il tempo, nel giorno e mezzo di viaggio per attraccare a Puntarenas, di riorganizzare le foto, defaticare le orecchie, metabolizzare l’esperienza appena vissuta. Anche perché adesso si viaggia a favore di corrente: al ritorno, solitamente, nessuno sta rintanato in stanza a vomitare.